Cultura in cantiere
Palazzo San Felice a Roma si prepara a diventare nuovo polo culturale nonché futura sede della Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte (BIASA). Convento cappuccino, residenza pontificia, caserma, infine edificio in dotazione alla Presidenza della Repubblica, Palazzo San Felice incarna la memoria urbana e ne riflette i cambiamenti politici e sociali nel corso dei secoli. Grazie al progetto di rifunzionalizzazione del complesso, promosso dalla Presidenza della Repubblica e dal Ministero della Cultura e attuato dall’Agenzia del Demanio nell’ambito del Piano strategico “Grandi progetti beni culturali”, le istituzioni restituiscono alla collettività un edificio storico di grande valore, ripensato come spazio di conoscenza e partecipazione per la valorizzazione del patrimonio pubblico.
Con decreto n. 31/2019 della Commissione regionale per il patrimonio culturale, Palazzo S. Felice è stato dichiarato di interesse storico-artistico particolarmente importante su istanza di verifica dell’interesse culturale dell’Agenzia del Demanio ai sensi dell’art.12 del D.Lgs 42/2004 e a seguito del parere espresso dal competente Comitato tecnico-scientifico nel 2018, che ha riconosciuto l’interesse culturale del complesso architettonico di San Felice come organismo unitario nella sua totalità.
L’intero compendio, ubicato in via della Dataria 21 nel Rione Trevi, in posizione antistante al Palazzo del Quirinale, è una testimonianza storica e culturale di un processo storico-evolutivo che vede trasformare gli spazi e le strutture dei complessi conventuali dei monaci Benedettini e dei frati Cappuccini in un complesso architettonico destinato ad abitazioni della Famiglia Pontificia (1631) fino ad assumere, dopo la riorganizzazione dell’area e la ricostruzione del Palazzo nel 1864 ad opera dell’architetto Filippo Martinucci, l’odierna configurazione. Si ritiene pertanto che il complesso di San Felice nella sua totalità sia un importante esempio dei numerosi processi di stratificazione e di trasformazione subiti dalle architetture ecclesiastiche nel corso dei secoli e rivesta interesse culturale ai sensi dell’art. l0 comma 1) del D.Lgs. n. 42/2004.
Al suo interno sono conservate due emergenze monumentali di interesse archeologico e storico-artistico: il Sepolcro dei Semproni, monumento romano di età tardorepubblicana databile alla seconda metà del I secolo a.C. e scoperto nel corso degli scavi per la fondazione degli edifici eretti nel 1863, e un ciclo di dipinti murali del XVI sec., scoperti nel 2012, che decora uno spazio pertinente in origine ad un piccolo oratorio, probabilmente connesso alle strutture conventuali cinquecentesche. Altre numerose testimonianze archeologiche attestate nell’area di Palazzo San Felice sono state rinvenute nei lavori di scavo e nei saggi condotti sia nei cortili sia all’interno degli edifici che compongono il complesso e con decreto n. 215/2024 della Commissione Regionale per il patrimonio culturale è stata disposta la rimozione di alcune strutture murarie antiche ex art. 21 del D.Lgs 42/2004, – riferite forse a un antico edificio templare di epoca severiana -, per i lavori di restauro del complesso di S. Felice finalizzati alla realizzazione di un polo culturale e all’allestimento della nuova sede della Biblioteca Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte di Roma.
Nel 2017 e nel 2019 sono stati sottoscritti accordi tra l’attuale Ministero della Cultura e l’Agenzia del Demanio proprio per disciplinare le modalità e le procedure di attuazione dell’intervento denominato “Restauro e allestimento nuova sede Biblioteca Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte” e in base alla convenzione firmata per la valorizzazione di Palazzo San Felice, l’edificio, pur rimanendo in dotazione al Quirinale, sarà affidato al Ministero, che gestirà la nuova BIASA per 25 anni.
Punto di riferimento nazionale e internazionale per la documentazione sui beni culturali, la Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte custodisce una delle collezioni più autorevoli in Europa per chi si occupa di storia dell’arte, archeologia, architettura e urbanistica.
Ospitata per oltre un secolo a Palazzo Venezia, la Biblioteca conta oggi oltre 350.000 unità bibliografiche: monografie, periodici, manoscritti, fotografie, stampe, carte geografiche, disegni tecnici e materiali iconografici che coprono un arco temporale vastissimo, dall’antichità al mondo contemporaneo.
Il trasferimento della Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte al rinnovato Palazzo San Felice è molto più che un trasloco, è anche una ridefinizione culturale e funzionale che apre la biblioteca a una nuova dimensione pubblica.
Il progetto architettonico firmato da Mario Botta apre lo spazio a nuove funzioni e modalità di fruizione, immaginando una biblioteca del futuro.
In attesa dell’apertura definitiva della Biblioteca, dal 14 giugno al 28 dicembre 2025, ogni fine settimana, il palazzo aprirà le sue porte al pubblico svelando i retroscena di un cantiere e il “dietro le quinte” di un luogo della cultura che sta rinascendo.
Un percorso immersivo, attraverso installazioni digitali, contenuti multimediali e spazi interattivi, racconterà il progetto in trasformazione con uno sguardo sul passato, una fotografia del presente e l’idea di futuro. In particolare, una sezione ad hoc presenterà il progetto architettonico della futura sede della Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte.
Informazioni per la prenotazione della visita gratuita presso Palazzo San Felice di Roma sono disponibili alla pagina culturaincantiere.it