La valorizzazione del patrimonio culturale statale è definita dall’ art. 6 del Codice dei beni culturali e del paesaggio e consiste nell’ esercizio delle funzioni e nella disciplina di tutte quelle attività volte a promuovere la conoscenza del patrimonio nazionale, assicurando a ogni tipo di pubblico le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione. La valorizzazione comprende altresì finalità educative di stretto collegamento con il patrimonio per migliorare le condizioni di conoscenza e conseguentemente, la conservazione dei beni culturali e ambientali.
Sia che si tratti di attività legate a beni culturali o beni paesaggistici ( riqualificazione di immobili e aree sottoposte a tutela, realizzazione di nuovi valori paesaggistici), tutti gli interventi di valorizzazione devono essere effettuati in forme compatibili con la tutela e in modo da non pregiudicarne le fondamentali esigenze. La valorizzazione si attua mediante la costituzione e l’ organizzazione stabile di risorse, strutture o reti di comunicazione, come pure nella messa a disposizione di competenze tecniche unite all’ impiego di risorse finanziarie e strumentali. La Repubblica favorisce e sostiene, peraltro, la partecipazione anche dei soggetti privati, singoli o associati, alla valorizzazione del patrimonio culturale.
Ai sensi dell’ art. 112 comma 4 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, il Ministero per i beni e le attività culturali, le Regioni e gli altri enti pubblici territoriali perseguono, altresì, il coordinamento, l’ armonizzazione e l’ integrazione delle attività di valorizzazione dei beni pubblici attraverso la stipula di Accordi di Valorizzazione. Possono essere oggetto di accordi anche i beni di proprietà privata, previo consenso degli interessati. L’ art. 115 del Codice prevede, infine, forme di gestione (diretta o indiretta) delle attività di valorizzazione dei beni culturali di proprietà sia pubblica che privata. In seguito alla riorganizzazione del Ministero con DPCM n. 171/2014, la valorizzazione del patrimonio culturale statale è affidata principalmente al Polo Museale Regionale (ora Direzione Regionale dei Musei), che opera per la costruzione del sistema museale regionale, promuovendo la sinergia e il coordinamento tra realtà museali pubbliche e private. Anche il Segretariato Regionale per il Lazio svolge attività di valorizzazione principalmente attraverso:
- Accordi di Federalismo demaniale culturale, che trasferiscono beni del patrimonio culturale dello Stato agli Enti Locali, secondo la procedura prevista dall’ art. 5 comma 5 del D.lgs. 85/2010, al fine di una migliore fruizione e valorizzazione dei beni medesimi;
- la Commissione Regionale per il Patrimonio culturale, presieduta dal Segretario Regionale a norma dell’ art. 47 del recente DPCM 169/2019: la CO.RE.PA.CU. concede l’ uso di beni immobili pubblici di interesse culturale ex art. 57 bis del D.lgs. 42/2004 ed esprime pareri sugli interventi da inserire nei programmi annuali e pluriennali e nei relativi piani di spesa, anche sulla base delle indicazioni degli Uffici periferici del Ministero.