Complesso Monumentale del Vittoriano

Vittoriano – avviso importante
15 Marzo 2013
MARIO SIRONI
15 Aprile 2013

Complesso Monumentale del Vittoriano

PDF nuova finestra

Il Complesso Monumentale del Vittoriano è un bene demaniale interamente in consegna al Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo per esso alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio.

Il Monumento a Vittorio Emanuele II fu realizzato a Roma a partire dal 1885 con dedica al “Re liberatore della Patria, fondatore della sua unità” e divenne ben presto uno dei simboli culturali e politici del Regno d’Italia sia  per il suo carattere commemorativo che per  la sua sistemazione nel cuore della Capitale, sul Campidoglio.

La decisione di erigere un monumento celebrativo fu presa subito dopo la morte del Re (9 gennaio 1878); il 16 maggio 1878 fu approvata la legge n. 4374 con la quale si istituiva un’apposita Commissione avente il compito di determinare la tipologia del monumento, il luogo in cui doveva sorgere e “il programma per la formazione e la scelta del progetto”.

Il 21 settembre 1880 fu bandito un concorso internazionale che non ebbe buon esito poiché nessuno dei progetti premiati fu ritenuto adeguato e soddisfacente. Il 12 dicembre 1882 fu pubblicato un nuovo bando di concorso con un programma molto preciso e dettagliato, e con una planimetria allegata dell’area da occupare compresa tra Piazza Venezia ed i Fori Imperiali. Il Monumento doveva sorgere “sull’altura settentrionale del Colle Capitolino, sul prolungamento dell’asse del Corso ed in prospetto ad esso (…) con una spianata a 27 m d’altezza dal piede della scalea” e sarebbe stato composto da:

– La statua equestre in bronzo di Vittorio Emanuele II da porsi sulla spianata nella linea di prolungamento dell’asse del Corso;

– Un fondo architettonico il quale dovendo servire anche a nascondere gli edifici posteriori (la Chiesa ed il Convento di Aracoeli ), avrebbe dovuto avere nel mezzo una larghezza di almeno 30 metri, con un’altezza di almeno 29 metri e nel rimanente di almeno 24. Esso si sarebbe dovuto comporre di un portico o di una loggia o di un altro partito architettonico di qualunque forma fosse piaciuta al concorrente (…)

– Le scalee che avrebbero dovuto salire alla nuova spianata del monumento”

Il 24 giugno 1884 fu dichiarato vincitore del concorso l’architetto marchigiano Giuseppe Sacconi, al cui progetto fu riconosciuto notevole gusto ed estrema attenzione per i particolari architettonici e decorativi. Tuttavia, data la complessità del luogo (la zona era coperta di costruzioni di ogni genere, alcune delle quali di notevole valore storico-architettonico) e le difficoltà incontrate in corso d’opera, il  progetto ha dovuto subire, indipendentemente da ragioni di carattere artistico, profonde modificazioni per poter essere adattato ai numerosi imprevisti che si presentarono. È proprio attraverso la risoluzione dei notevoli problemi costruttivi, che si matura e si sviluppa la concezione  architettonica e la volumetria del Monumento.

Con cerimonia solenne, il 22 marzo 1885 fu deposta la prima pietra a quota 27 m. sopra Piazza Venezia, in prossimità della torre di Paolo III Farnese e del complesso dell’Aracoeli . Iniziarono quindi le espropriazioni e le demolizioni dei fabbricati compresi nell’area di costruzione. Scompaiono così il Convento dell’Aracoeli , la foresteria dei francescani, la laneria, la torre di Paolo III ed il viadotto che la collegava con il Palazzetto Venezia, oltre alle case che formano le vie Giulio Romano, Pedacchia, San Marco, Macel de’ Corvi, Marforio. e l’esecuzione di un certo numero di terebrazioni nella zona sulla quale doveva sorgere il portico al fine di determinare il sistema di fondazione più idoneo.

Il complesso monumentale venne inaugurato da Vittorio Emanuele III il 4 giugno 1911.
Fu il momento culminante dell’Esposizione Internazionale che celebrava i cinquanta anni dell’Italia unita.

Il 4 novembre 1921, sotto la statua della Dea Roma venne tumulata la salma del Milite ignoto in memoria dei tanti militari caduti in guerra e di cui non si conosce il nome o il luogo di sepoltura.

Le quadrighe, che simboleggiano l’Unità e la Libertà vennero collocate nel 1927, portando il monumento all’altezza di 81 metri dalla quota di Piazza Venezia.

L’intero edificio venne completato nel 1935.

Indirizzo: ingresso da Piazza Venezia, da Piazza D’Aracoeli e Via di San Pietro in Carcere

Contatti: 066780664 – 066780363

Modalità d’ingresso: gratuito, fatta eccezione per l’area espositiva dell’Ala Brasini e per gli ascensori panoramici.

Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano

L’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano “ha per compito di promuovere e facilitare gli studi sulla storia d’Italia dal periodo preparatorio dell’Unità e dell’Indipendenza sino al termine della prima guerra mondiale, raccogliendo documenti, pubblicazioni e cimeli, curando edizioni di fonti e di memorie, organizzando congressi scientifici” (art. 1 dello Statuto).

Orario: lunedì, giovedì, venerdì ore 9 – 13.15 – martedì, mercoledì ore 9 – 17.15 – sabato chiuso. agosto chiuso.

Museo Centrale del Risorgimento

Il Museo si presenta come archivio della memoria del Risorgimento e raccoglie testimonianze relative alla trasformazione politica, economica e sociale dell’Italia nei secoli XVIII, XIX e XX., costituite da documenti cartacei(lettere, diari, manoscritti di opere), da quadri, sculture, disegni, incisioni, stampe, armi.

Ingresso da Via San Pietro in Carcere

Orario: tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.30 -ultimo ingresso ore 17.45

Costi d’ingresso: Intero: € 5,00; Ridotto: €2,00 (Minori di 18 anni – Gruppi minimo 20 persone);
Gratuito (Minori di 6 anni; Maggiori di 65 anni; diversamente normodotati e un loro familiare o altro accompagnatore; Insegnanti; Militari e dipendenti del Ministero Beni e Attività Culturali; Soci dell’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano)
INGRESSO GRATUITO il primo martedì del mese

 


Quality_service_charter.pdf

Carta_qualità_servizi.pdf