Programma L’Uomo e la Biosfera (1971)

 

Il Programma sull’uomo e la biosfera (o Programma MAB per l’uomo e la biosfera) è uno dei cinque programmi dell’UNESCO nel quadro delle scienze esatte e naturali.

 

Questo programma, iniziato nel 1968 e formalmente istituito nel 1971, mira a creare una base scientifica per promuovere un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela della biodiversità e le buone pratiche dello Sviluppo Sostenibile a livello globale.

Poiché tocca questioni interconnesse a problemi scientifici, aree ecologiche, sociali e di sviluppo, il programma MAB riunisce diverse discipline (scienze naturali, scienze sociali, economia ed educazione) per migliorare gli ambienti umani e preservare gli ecosistemi naturali.

I principali obiettivi del Programma Uomo e Biosfera sono:

  • Incrementare e rafforzare politiche di gestione degli ecosistemi naturali e urbani e strategie di sviluppo sostenibile nelle Riserve di Biosfera
  • Diffondere le buone pratiche e le conoscenze già sviluppate nelle Riserve di Biosfera per facilitare la diffusione e l’applicazione globale di queste esperienze
  • Favorire forme di cooperazione scientifica e di ricerca interdisciplinare per la tutela delle risorse naturali a livello mondiale
  • Istituire nuove Riserve di Biosfere, parchi e aree naturali protette per preservare la diversità culturale e naturale.

 

Esso ha come obiettivo primario l’uso razionale e sostenibile delle risorse della biosfera e per ciò incoraggia gli approcci innovativi allo sviluppo economico che rispettino gli aspetti sociali, culturali ed ecologici, allo scopo di raggiungere un equilibrio sostenibile tra le esigenze, a volte altrimenti contrastanti, di promozione del benessere umano e di quello ambientale.

In questo contesto il Programma intende:

– identificare i cambiamenti della biosfera derivanti dalle attività umane e naturali e i conseguenti effetti sulle persone e sull’ambiente, in particolare nell’ambito del cambiamento climatico;

– studiare le interrelazioni dinamiche tra gli ecosistemi e i processi socioeconomici, in particolare in un contesto di rapida perdita di diversità biologica e culturale;
– assicurare il benessere dell’uomo e un ambiente vivibile in un contesto in cui la rapida urbanizzazione e il consumo di energia sono portatori di cambiamento ambientale;
– promuovere lo scambio di conoscenza dei problemi e delle soluzioni ambientali e rafforzare l’educazione ambientale per lo sviluppo sostenibile.

 

 

Tra gli strumenti di cui dispone il Programma, vi sono le Riserve della biosfera, siti in cui gli obiettivi del Programma di uno sviluppo sostenibile vengono testati, raffinati implementati e partecipati dalle comunità umane interessate.

Questo programma si riflette in ogni paese attraverso comitati nazionali e nel mondo con la rete globale delle riserve della biosfera.

Il Programma MAB (Man and the Biosphere) è un riconoscimento internazionale avviato dall’UNESCO negli anni ’70 allo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente, promuovere lo sviluppo sostenibile e ridurre la perdita di biodiversità biologica e culturale.

Il programma ha portato al riconoscimento da parte dell’UNESCO delle Riserve della Biosfera, aree marine e/o terrestri che gli Stati membri si impegnano a gestire nell’ottica della conservazione delle risorse e dello sviluppo sostenibile, nel pieno coinvolgimento delle comunità locali.

Scopo della proclamazione delle Riserve non è una stretta tutela degli habitat naturali, ma piuttosto la dimostrazione dell’importanza di una relazione equilibrata fra la comunità umana e gli ecosistemi nei quali vive, ovvero la creazione di siti privilegiati per la ricerca, la formazione e l’educazione ambientale, oltre che poli di sperimentazione di politiche mirate di sviluppo e pianificazione territoriale.

Attualmente a livello globale sono presenti 651 Riserve della Biosfera, di cui 190 in Europa e 13 in Italia.

Riserve della Biosfera in Italia

Collemeluccio-Montedimezzo (Molise) 1977
Circeo (Lazio) 1977
Miramare (Friuli Venezia Giulia) 1979
Cilento e Vallo di Diano (Campania) 1997
Somma-Vesuvio e Miglio d’Oro (Campania) 1997
Ticino, Val Grande Verbano (Lombardia/Piemonte) prima designazione nel 2002 come Valle del Ticino, estensione nel 2018
 Arcipelago Toscano (Toscana) 2003
Selve costiere di Toscana (Toscana) 2004
Monviso (Piemonte) 2013
Sila (Calabria) 2014
Appennino Tosco-Emiliano (Toscana – Emilia) 2015
Alpi Ledrensi e Judicaria (Trentino-Alto Adige) 2015
Delta del Po (Emilia Romagna – Veneto) 2015
Collina Po (Piemonte) 2016
Tepilora, Rio Posada e Montalbo (Sardegna) 2017
Valle Camonica-Alto Sebino  (2018)
Monte Peglia (2018)
Po Grande (2019)
Alpi Giulie (2019)

 

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L’iter per la candidatura consiste nella redazione di un dossier di “candidatura” che deve essere elaborato sulla base del format “Biosphere Reserves Nomination Form”; previo avvio di un gruppo di lavoro che argomenti e contestualizzi i sette criteri definiti nel Quadro Statutario e che individui correttamente le parti della Riserva da destinare alle tre funzioni e le relative zonazioni. E’ necessario che il processo di candidatura sia condiviso da tutti gli stakeholder istituzionali e non del sito proposto.

Le candidature vanno trasmesse da chiunque abbia interesse (Istituzioni, Enti, Amministrazioni pubbliche, associazioni ed altri soggetti) al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che avvia il procedimento ed attiva il Comitato Tecnico Nazionale MAB, al quale partecipa come invitato permanente la CNIU. Al termine dell’istruttoria, in caso di parere positivo, il dossier di candidatura viene inviato alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UNESCO per la trasmissione ufficiale ai Segretariati UNESCO competenti entro il 30 settembre di ogni anno.

Il Consiglio MaB, International Co-ordinating Council of the Man and the Biosphere Programme (ICC), tra il maggio e il luglio dell’anno seguente, sulla base della valutazione fornita dal Comitato Consultivo Internazionale, International Advisory Committee for Biosphere Reserves- IACBR, designa il sito proposto quale Riserva della Biosfera oppure stabilisce il differimento o la bocciatura della candidatura. Le Riserve, pur rimanendo sotto la giurisdizione sovrana dello Stato di appartenenza, fanno parte della Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera, in cui la partecipazione è facoltativa e volontaria.