Il 25 novembre si celebra la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999 per sensibilizzare l’opinione pubblica su una tematica molto delicata.
Come ha dichiarato in questi giorni il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, “La cultura è un antidoto formidabile contro ogni forma di violenza e significativamente contro quella verso le donne” e molti sono gli eventi e le iniziative sul territorio nazionale, per la prevenzione e il contrasto della violenza maschile nei confronti nelle donne e della violenza domestica e per sottolineare come la violenza di genere sia una vera e propria violazione dei diritti umani, in linea con gli obiettivi della Gender Equality Strategy 2020 – 2025 e della Convenzione di Istanbul ratificata in Italia nel 2013.
In occasione di questa giornata, il Museo Boncompagni Ludovisi afferente alla Direzione Musei statali della città di Roma, diretta dal prof. Massimo Osanna inaugurerà la mostra fotografica di Roberto Giordano RI-SENTIMENTI. Storie di ultimi incontri.
Attraverso 17 scatti in bianco e nero l’esposizione fotografica racconta la fine di un rapporto, la storia di un ultimo incontro, durante il quale tra i sentimenti ed i risentimenti in qualche modo la protagonista rivive quello che è stato il suo rapporto con il partner. La relazione difficile viene ripercorsa con la rappresentazione di un recinto nella quale sono costretti sia la donna che l’uomo, la prima succube della violenza, il secondo annodato alla propria ossessione che non riesce a sciogliere.
Roberto Giordano racconta la violenza di genere articolando la narrazione in 5 sezioni: “il giardino”, “il recinto”, ”il mare”, “il lago”, “la casa” che illustrano gli incontri/scontri di una donna e di un uomo interpretati dagli attori Anna Karolak e Fabio Faraglia. Nuvole nere incombono sui due protagonisti in tutti gli scatti fino all’ultimo passaggio, quello della rinascita, dove la donna si ritrova sola davanti allo specchio, ormai libera da un rapporto conflittuale e pronta per lasciarsi il passato alle spalle rappresentato da un piccolo ma pesante orologio da collo.
Roberto Giordano coltiva da quattro anni una grande passione per la fotografia, prediligendo il racconto fotografico, soprattutto orientato al sociale e all’ambiente. Per lui la fotografia diventa uno ‘strumento’ per confrontarsi con gli altri e raccontare temi delicati e scottanti, come quello doloroso e drammaticamente attuale della violenza di genere.
La mostra sarà visitabile dal 25 novembre al 7 gennaio 2024.
Per maggiori informazioni, consultare il nuovo sito web della Direzione dei Musei Statali della Città di Roma.