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26 Febbraio 2012
Rassegna fotografica
26 Febbraio 2012

storia

Con Bolla “Quamvis infirma” del 1586 Sisto V Peretti, il Papa della Roma controriformista, istituisce il primo punto di assistenza sociale istituzionalizzata: l’Ospedale dei Poveri.

L’Istituto, noto anche come Ospizio dei Cento Preti, realizzato su progetto di Domenico Fontana a Ponte Sisto tra il 1586 e il 1588, nasceva “sicchè alloggiati vi fossero e mantenuti, con oratorio, refettorii, dormitorii e orti, masserizie e ogni altro apparecchiamento necessario all’abitar separato di persone di ambo i sessi” (Antonio Tosti, Relazione dell’origine e dei progressi dell’Ospizio apostolico di S. Michele, Roma, Stamperia dell’Osp. Apostolico, 1832).

Tale intento assistenziale prosegue con la costruzione, sotto il pontificato di Innocenzo XI Odescalchi del primo nucleo di quello che sarebbe diventato l’Ospizio Apostolico del San Michele a Ripa Grande nel 1686, dove venne trasferito, nell’area retrostante l’antico porto fluviale, il Conservatorio dei Ragazzi, istituito dal Cardinale Tommaso Odescalchi nel 1673 a Piazza Margana.

Il primo nucleo, 1686 – 1689, edificato su progetto di Carlo Fontana e Mattia de’ Rossi è costituito da un corpo di fabbrica a quattro piani prospiciente il Lungotevere, dotato di due ali basse racchiudenti l’attuale Cortile dei Ragazzi.    In seguito viene commissionato a Carlo Fontana l’ampliamento del fabbricato; all’edificio esistente viene aggiunto, lungo il muro di cinta su Via di San Michele, un corpo di fabbrica ad un solo piano e sopraelevate le due ali a Nord e a Sud, originariamente ad un solo piano.

L’Istituto Apostolico, destinato inizialmente ad accogliere e rieducare giovani orfani e bisognosi, sarà in seguito inteso come una struttura polifunzionale – orfanotrofio, ospizio e carcere atto ad ospitare bambini abbandonati, vecchi e poveri e come carcere minorile e femminile.

Nel 1693 Innocenzo XII Pignatelli decide di riorganizzare l’assistenza pubblica di Roma, cominciando con il raccogliere in un’unica istituzione e in un unico luogo l’infanzia abbandonata, e progettando di concentrarvi anche le altre categorie di poveri assistiti che erano all’epoca collocati a Ponte Sisto e al Palazzo Lateranense.

Con breve “Ad esercitium pietatis” (20/5/1693) stabilisce di “formare un Istituto ed innalzare un vasto edificio, che fosse atto a ricevere quattro numerose classi di persone, le più degne come posizione che fossero alimentate, vestite e dirette sia nello spirito, che nelle arti, acciò non si vedessero andare vagabonde nelle strade e per le chiese a disturbare co’ loro lamenti la pietà dei Fedeli ed a riempire di abominevoli visi la città, ma diventassero utili membri della Repubblica“.

Delle quattro classi di persone la prima era quella “de’ poveri Vecchi“, la seconda quella “delle miserabili Vecchie“, la terza quella “dei poveri Ragazzi” ed infine la quarta “delle povere Zitelle orfane, le quali come prive di Padre, o di chi ne avesse amorevole cura, non più restassero per le strade esposte al fomento dei vizi e al ludibrio della disgrazia“. Il modello del complesso venne ordinato dal pontefice a Carlo Fontana in modo “che si potessero costruire tutti gli opportuni e separati comodi di abitazione in maniera che una Comunità non dovesse aver comunicazione con l’altra, a riserva della pubblica e grande Chiesa a cui tutte avessero diverso e separato accesso”.

Il successore Clemente XI Corsini, ritenendo prioritario aggregare, all’ospizio per gli orfani, il carcere per i minorenni (“correzionale”), sempre su progetto di Fontana, avvia la costruzione dal lato verso Porta Portese del Carcere di correzione maschile, ispirato alla tipologia conventuale e terminato nel 1704.

Nel 1708 inizia l’ampliamento della fabbrica dall’altro lato, verso Santa Maria dell’Orto, per edificare l’edificio per l’ospizio dei vecchi, un cortile destinato a servizi, una grande Chiesa, l’ospizio delle vecchie (riprendendo così il progetto di Innocenzo XI), e sopraelevando, per dormitori e stenditoi, i cinque corpi di fabbrica.

In tempi successivi sono edificati la Chiesa dedicata alla Trasfigurazione, nel Cortile dei Vecchi (1710), la Chiesetta della Madonna del Buon Viaggio (1712) ed il nuovo corpo di fabbrica di fronte alla Porta Portese (1706-1709) adibito a magazzini da affittare e a dormitori.

Sempre sul lato a sud viene prolungata un’ala verso la dogana, dove vengono istituiti da Clemente XI, per la prima volta a Roma, lo studio degli arazzi e una scuola elementare di belle arti.

La grande Chiesa, ubicata nel fulcro geometrico della fabbrica, ideata da Carlo Fontana ha una pianta a croce greca; ciascun braccio destinato ad ospitare una delle classi degli assistiti.
L’ospizio mantiene tale stato strutturale fino al pontificato di Clemente XII, forse anche a causa di una vertenza territoriale con le vicine monache di Santa Cecilia, che impedivano l’estendersi della fabbrica.

Alla morte di Carlo Fontana (1714) la direzione dei lavori passa all’architetto Nicola Michetti cui si deve la realizzazione del prospetto modulare sul Lungotevere.  

Nel 1734 Papa Clemente XII fa costruire da Ferdinando Fuga il Carcere Femminile, da edificare sul lato di Piazza di Porta Portese, collegato all’Ospizio dei fanciulli da un ulteriore corpo di fabbrica più basso, che viene destinato a magazzini e caserme per la dogana, per costruire ulteriori spazi di servizio come fonti di rendita. Nel 1796 il complesso è ultimato da Nicolò Forti con il completamento del Conservatorio delle Zitette, attuando il disegno del Motu Proprio del 1790 di Papa Pio VI Braschi.

Il blocco orientale progettato dal Forti risulta proprio come un’aggiunta e non in sintonia con la partitura architettonica del manufatto, caso che non vale per il blocco Occidentale, che pur essendo stato realizzato in tempi diversi (Carcere delle Donne, Correzionale dei Ragazzi, Scuola delle arti, etc.), si fonde con la linearità delle parti precedenti.

Forti fu costretto a dare una angolazione all’edificio, per l’andamento del letto del Tevere che in quel punto volgeva una curvatura verso nord, inoltre, forse seguendo i dettami di Pio VI secondo cui il complesso del S. Michele doveva essere fatto con “celerità e colla possibile economia“, l’architetto potrebbe aver utilizzato vecchie fondazioni di edifici preesistenti.
Tra il 1831 e il 1834 Luigi Poletti costruì due bassi corpi di fabbrica adibiti a laboratori, per la lavorazione dei marmi e dei metalli, nella zona compresa tra il Carcere Maschile e il Lungotevere.

Poletti fu anche insegnante nell’Istituto, e costruttore di una ruota idraulica destinata a cavare acqua (potabile) dal pozzo dell’Istituto e completò i lavori della Chiesa Grande.

Il complesso del San Michele ha mantenuto la propria funzione, oltre che come luogo di ricovero, soprattutto come sede di attività artigianali, ed in particolare la tessitura di arazzi, dalla sua fondazione fino al 1870.

Nel 1830 monsignor Antonio Tosti assunse la presidenza dell’Istituto sviluppando le scuole d’arti liberali.

Con l’Unità d’Italia iniziò per il San Michele un inevitabile declino dovuto alla cessazione dei benefici papali e alla progressiva chiusura delle scuole d’arti; questa fase si concluse definitivamente nel 1938 con la creazione del nuovo Istituto Romano San Michele a Tormarancia e l’abbandono della vecchia sede.

A partire dagli anni Settanta il Conservatorio, così come tutto il Complesso Monumentale, è stato consolidato e restaurato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico di Roma.


1. 1686-1701. Conservatorio dei ragazzi. Carlo Fontana, Mattia De’ Rossi (Innocenzo XI – Innocenzo XII)
2.
1701-1704 Carcere di correzione maschile. Carlo Fontana (Clemente XI)
3.
17061709. Caserma dei Doganieri. Carlo Fontana (Clemente XI)
4. 1708-1713. Conservatorio dei vecchi. Carlo Fontana (Clemente XI)

5.
1710-1714. Chiesa della Madonna del Buon Viaggio. Carlo Fontana, Giacomo Recalcati (Clemente XI)
6.
1710-1715. Chiesa della Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo. Carlo Fontana (Clemente XI)
7.
1714-1717. Conservatorio delle vecchie. Nicola Michetti (Clemente XI)
8.
1719-1729. Conservatorio delle zitelle. Nicola Michetti (Clemente XI – Innocenzo XIII)
9.
1734-1735. Carcere femminile. Ferdinando Fuga (Clemente XIII)
10.
1790. Completamento del conservatorio delle zitelle. Nicolò Forti (Pio VI)

11- 12 
1831-1834 Abside della Chiesa Grande. Luigi Poletti (Gregorio XVI);
Laboratori dei marmi e dei metalli. Luigi Poletti (Gregorio XVI)

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO:

 – Antonio Tosti, Relazione dell’origine e dei progressi dell’Ospizio apostolico di S. Michele, Roma, Stamperia dell’Osp. Apostolico, 1832

– Per il restauro del San Michele : Roma, 3 luglio-30 ottobre 1979, Roma, De luca, 1979

– San Michele a Ripa : storia e restauro : quaderno di documentazione, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1983

–  Il restauro dell’antica Casa di correzione di Carlo Fontana, a cura di Francesco De Tomasso, Patrizia Marchetti, Roma, TIPAR, 1994

– Pia Toscano, Roma produttiva tra Settecento e Ottocento : il San Michele a Ripa grande, Roma, Viella, 1996